AERONAUTICA MILITARE, decollo su "scramble" di una coppia di Eurofighter
Nella giornata di domenica 16 settembre scorso, una coppia di velivoli da caccia F-2000 Eurofighter dell'Aeronautica Militare, in servizio di allarme per la difesa dello spazio aereo nazionale, ha compiuto un intervento su ordine di decollo immediato (in gergo tecnico detto "scramble") per intercettare e controllare un velivolo Antonov AN-26 della compagnia ucraina Vulkan Air in volo da Tangeri a Fiumicino che aveva perso il contatto radio con gli enti del traffico aereo.
I due aerei, in dotazione al 4° Stormo di Grosseto, sono decollati dalla propria base alle 8:20 circa su ordine del CAOC (Combined Air Operation Center) di Torrejon, l'ente NATO responsabile per la sorveglianza dei cieli nell'area, e hanno condotto l'operazione sotto il controllo delle sale operative del sistema di sorveglianza e difesa aerea dell'Aeronautica Militare.
Dopo pochi minuti dal decollo, i due caccia intercettori hanno raggiunto l'aereo civile per verificare la natura del problema. Accertato visivamente che non ci fossero condizioni di emergenza, i due F-2000 hanno scortato l'aereo fino a quando esso ha iniziato la discesa verso l'aeroporto di Fiumicino, per poi rientrare alla base.
L'Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all'anno, 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla NATO. Il servizio è garantito - per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall'11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (NA), relativamente all'intervento in volo, dal 4° Stormo (GR), dal 36° Stormo (BA) e dal 37° Stormo (TP), tutti equipaggiati con velivoli caccia Eurofighter.
A partire da gennaio 2017, l'Aeronautica Militare ha attivato inoltre una cellula di Eurofighter F-2000 presso il 51° Stormo di Istrana al fine di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, in un'ottica di generale riduzione dei tempi di intervento e di tempestivo contrasto di eventuali minacce. Da marzo 2018, inoltre, nel sistema di difesa aerea sono stati integrati anche i velivoli F-35 del 32° Stormo di Amendola, che contribuiscono con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione alla difesa dei cieli italiani.
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