4° Stormo, un "Cavallino Rampante" tra le punte di diamante della difesa aerea italiana


"E' una splendida giornata sull'aeroporto militare di Grosseto; il cielo è limpido, la temperatura è mite e la luce del sole primaverile mette in risalto le molteplici sfumature di colore che vanno dal blu cobalto al celeste più chiaro man mano che abbassiamo lo sguardo sul nostro orizzonte.

Il vento è calmo e nel silenzio dell’”air-side" del IX° Gruppo Caccia, la routine quotidiana scorre lineare davanti ai nostri occhi; ogni elemento sembra essere un tassello di un grande mosaico che trova magicamente il proprio posto. A fare da cornice sono le meravigliose linee aerodinamiche degli Eurofighter che riforniti e configurati, sono pronti negli shelter ad affrontare gli schedulati quotidiani del 4° Stormo, uno dei Reparti di punta dell’Aeronautica Militare Italiana.

In questo straordinario silenzio è inevitabile riavvolgere la pellicola dei nostri ricordi e rivivere le emozioni di un tempo quando le piazzole del 4° Stormo erano gremite di F-104 dal leggendario “G”, all’ “S”, successivamente all’ “ASA ed ASA-M” passando attraverso la conversione operativa fatta dal 20° Gruppo sui bellissimi TF; gran bei ricordi quelli dello Starfighter !!! Ricordi che tutt’oggi stentano a dissolversi soprattutto in questa base dove il profumo dello "spillone" sembra non essere mai svanito".

Ore 8:00 zulu (10:00 LT); improvvisamente la nostra attenzione è richiamata dal suono incessante della sirena; stiamo assistendo ad un esercitazione di decollo su allarme (simulato), quello che in gergo aeronautico viene definito come uno "scramble" .
Questo è un momento alquanto delicato perché si profila una situazione di massima allerta dovuta ad una possibile traccia radar sospetta che viola lo spazio aereo, pertanto, la sicurezza italiana potrebbe essere compromessa anche in tempo di pace.



Ribadisco che oggi si tratta di un’esercitazione, ma questo può capitare in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi giorno dell’anno. La Sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale e NATO è un’attività di vitale importanza per la sicurezza del nostro paese e ad assolvere a questo delicato compito è stata designata l’Aeronautica Militare con il 4° Stormo di Grosseto, il 36° Stormo di Gioia del Colle, il 51° Stormo di Istrana ed il 37° Stormo di Trapani.


Questi reparti assicurano la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo nazionale in maniera continuativa attraverso un sistema integrato di radar e di velivoli intercettori. Un compito che l’Aeronautica Militare assolve fin dal giorno della sua costituzione e che dopo i tragici eventi dell’11 settembre 2001 è divenuto di estrema attualità.

Ventiquattr’ore al giorno, 365 giorni all’anno, una capillare rete di sensori radar scruta il cielo italiano e nel caso in cui un aeromobile entri nello spazio aereo nazionale senza autorizzazione, diverga dalla rotta prevista senza validi motivi o non sia in contatto radio con gli enti del traffico aereo, il CAOC-TJ di Torrejon (Spegna) – uno dei centri NATO di comando e controllo delle operazioni aeree - dispone rapidamente il decollo: questo significa SCRAMBLE dei caccia intercettori ! 
Velivoli mantenuti sempre in "PRONTEZZA OPERATIVA" che assicurano il decollo in pochissimi minuti.

“Dalla palazzina di fianco agli shelter escono di corsa, i piloti, gli specialisti e gli armieri che rapidamente raggiungono i rispettivi Eurofighter già pronti al volo. Le azioni si susseguono in modo rapidissimo: mentre il pilota indossa la tuta anti-g e si sistema nel cockpit dell’aereo, uno specialista da corrente al velivolo ed avvia il GPU ; il Crucif assicura al sedile il pilota e da l'Ok per la messa in moto. Sono attimi.... ognuno sa esattamente ciò che deve fare e come lo deve fare ! Questo è l’ingrediente principale per far scorrere il lavoro con una sincronia ed un tempismo perfetto.”

In pochissimi minuti infatti, i velivoli escono dai rispettivi shelter e si muovono in direzione della pista di decollo dove, al termine di una breve corsa, staccano le ruote prendendo quota con una ripidissima salita; quel silenzio che poco prima ci aveva assorbito nei nostri ricordi, in pochi attimi si è infranto dal rumore dei due Eurofigher.... un rumore che per noi appassionati è "musica".


Una volta in volo i due Eurofighter sotto la guida dei controllori di intercettazione a terra, in gergo il " guida caccia", si dirigono verso il velivolo “sospetto”, per identificarlo visivamente - attraverso la procedura di «visual identification» (VID) , si accertano che non vi siano condizioni di emergenza e ove necessario, intervengono per scortare il velivolo fuori dallo spazio aereo di responsabilità.

Nella maggior parte dei casi si tratta di interventi su velivoli civili che hanno perso i contatti radio, o non rispettano la rotta prevista dai piani di volo autorizzati e/o mancanza delle previste autorizzazioni al sorvolo dello spazio aereo italiano, comportamenti che portano il velivolo ad essere considerato una possibile minaccia.

Nonostante ciò, i velivoli intercettori possono essere impiegati anche ai fini dell’assistenza di aerei militari o civili che potrebbero trovarsi in difficoltà ed il loro impiego è vitale.

I piloti si addestrano costantemente anche all’intercettazione di velivoli che volano a bassa quota e a bassa velocità, cosiddetti “slow movers”, tipo alianti ed ultraleggeri.

I reparti dell’Aeronautica Militare che svolgono questo tipo attività sono equipaggiati con i velivoli Eurofighter, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, opportunamente preparati, equipaggiati ed in grado di decollare per intervenire in tempi brevissimi a protezione di tutto il territorio nazionale e non solo perché nell'ambito di una più recente collaborazione internazionale alla Difesa Aerea, l'Aeronautica Militare ha offerto la disponibilità dei propri velivoli intercettori inseriti nella NATO QRA –I (Quick Reaction Alert - Interceptor) per la sorveglianza dello spazio aereo della Slovenia e dell'Albania.
Rispetto all’epoca dello Starfighter tutto è cambiato! Le tecnologie, le mentalità, i nuovi velivoli sempre più performanti ma soprattutto quello che è cambiato è lo scenario geo-strategico internazionale che oggi richiede procedure di contrasto adeguate alle “nuove capacità di offesa” .


Questo è stato il fattore scatenante che nel tempo, ha imposto il rapido aggiornamento di qualsiasi assetto della Forza Armata: dalle misure di contrasto, alla struttura organizzativa della Difesa Aerea nazionale compresi i relativi “assett” di coordinamento con gli altri organismi NATO e relative agenzie del servizio del Traffico Aereo ma non per ultimo, al coinvolgimento delle responsabilità decisionali di livello governativo.


L'attività di sorveglianza e difesa dello spazio aereo nazionale assegnata al Combined Air Operations Center della NATO di Torrejon (Spagna), si coordina con il Comando Operazioni Aeree (COA) dell'Aeronautica Militare, ente di stanza a Poggio Renatico (FE) a cui vengono ceduti gli assetti nazionali.

I Reparti volo dell’Aeronautica Militare sono posti alle dipendenze della neo costituita Brigata Controllo Aerospazio - Service Provider e referente di Forza Armata - attraverso il Comando Operazioni Aerospaziali, nei settori di Difesa Aerea Missilistica Integrata e di Coordinamento e Controllo del Traffico aereo Operativo.

Il NASOC - National Air and Space Operations Centre, all’interno del COA, contribuisce all’organizzazione del servizio di difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sull’intero dispositivo. In caso di minaccia non militare allo spazio aereo italiano (renegade), il NASOC riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla NATO per la successiva azione di contrasto ; questo può avvenire quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza nazionale.

Il 4° Stormo, quale Reparto tra i più anziani dell’Aeronautica Militare Italiana garantisce la sorveglianza dello spazio aereo nazionale e NATO con gli Eurofighter a partire dal 2005.
Le sue tradizioni, riassumibili nel logo del “Cavallino rampante”, rappresentano quelle più antiche della caccia italiana, nata proprio con le storiche vittorie di Francesco Baracca.

Dal 2011, il 4° Stormo Caccia si conferma sempre in prima linea in termini di operatività ed efficienza garantendo l’intervento militare internazionale in Libia Odyssey Dawn poi diventato Unified Protector, dal 2013 le operazioni NATO di Interim Air-Policing in Islanda (2013; 2017; 2018; 2019), di Baltic Air-Policing in Lituania (2015; 2020/21) e in Estonia (2018) nonché alle missioni di Enhanced Air-Policing in Bulgaria (2017) e in Romania (2019; 2021/22) con il compito di assicurare il Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo e al contempo, per svolgere attività addestrativa.



A seguito del conseguimento della capacità "swing role", il personale, i mezzi e i velivoli del 4° Stormo Caccia, dal 2019 contribuiscono all’Operazione Inherent Resolve, in Kuwait, con missioni di ISR in supporto alla Coalizione anti-Daesh, inoltre, il reparto ha partecipato a numerose esercitazioni internazionali tra le quali la “Cobra Warrior” in Gran Bretagna (2018), la “Blue Flag” in Israele (2019) e la “Red Flag” negli USA (2020).



“La missione odierna volge al termine; i due Eurofighter sorvolano il cielo della base in formazione stretta e ben serrata in direzione della costa per compiere la procedura di avvicinamento strumentale. In pochi minuti eccoli perfettamente allineati alla pista e a concludere il volo con un atterraggio perfetto preceduto dalla suggestiva "apertura" con inserimento in" circuito jet . Al suolo i due caccia percorrono rapidamente le taxi way che dalla pista principale si articolano verso la rampa del IX Gruppo, dove si fermano ciascuno davanti al proprio shelter. Gli specialisti sono pronti per fare i controlli post e successivi pre-volo per essere collocati nuovamente in “prontezza operativa”. 



Si ringrazia lo Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, il Comando del 4° Stormo Caccia e gli Uff.li ed i Sott. Uff.li addetti Stampa a e P.I. dello Stormo, per la realizzazione di questo report.


di Valerio Perondi e Carlo Giustarini 


Commenti