Le nuove ali della cicogna: Ospiti del 37° Stormo Caccia Intercettori, facciamo il punto della situazione dopo la consegna dei nuovi Eurofighter






di: Valerio Perondi

La conclusione del programma “Peace Caesar", l'accordo internazionale stipulato con il Governo Americano attraverso il quale l'Aeronautica Militare italiana nel 2003 ha acquisito in leasing i 34 caccia intercettori per la Difesa Aerea, estremamente necessari a colmare quel "gap" venutosi a creare tra l'uscita di scena degli ultimi Starfighter e dei Tornado ADV in leasing dal Governo Britannico e l'introduzione dei nuovi Eurofighter, ha sancito il definitivo ritiro dalle linee operative della Forza Armata del leggendario caccia da superiorità aerea F-16 “Viper”.

Dopo l'ultimo servizio di allarme svolto dai piloti del 18° gruppo l'8 aprile del 2012 e le 47500 ore di volo brillantemente maturate nell'assolvere il compito della sorveglianza e della difesa dello spazio aereo italiano, il secondo lotto di F-16ADF - Air Defence Fighter - rimasto ancora operativo in seno allo Stormo, lascia definitivamente la base aerea di Trapani il 28 maggio 2012 ed intraprende il lungo "ferry flight" verso la A.M.A.R.C. di Davis Monthan - USA - , per completare così il processo di restituzione al legittimo proprietario.
Attimi di commozione ed un forte senso di vuoto predominano nei cuori di tutti coloro che nell'ammirare l'ultimo decollo del "Viper", vivono attraverso i ricordi, le emozioni e le gioie, l'aver superato con successo le sfide piu' significative che si sono susseguite durante un capitolo di storia della Forza Armata ormai concluso.

Per il 37° Stormo e le sue articolazioni, si profila un nuovo periodo di cambiamento e di riassetto generale, necessario all'attuazione dei nuovi piani strategici che riconfermano l'importanza dello Stormo nel quadro della Forza Armata e della Difesa Aerea dello spazio aereo nazionale.

Di fatti, per ottimizzare le risorse umane ed infrastrutturali presenti a Trapani, in virtù dello scenario geopolitico del bacino del Mediterraneo, l’Aeronautica Militare ha ritenuto opportuno e strategico mantenere una capacità di Difesa Aerea “stanziale” e così, per il 37° Stormo, si e' aperto un nuovo capitolo di storia che si chiama Eurofighter.




Dopo un semestre di conversione operativa nel corso del quale sono stati messi in atto i cambiamenti necessari ad ospitare il nuovo caccia, da mercoledì 12 Dicembre 2012 i "Brandy" del 18° Gruppo, al comando di velivoli Eurofighter assegnati al Reparto nell'ottobre dello stesso anno, riprendere un'attività operativa reale.

Da quella data, il 37° Stormo, ha riacqusito la piena capacità nell'assolvere un ruolo che sin dai tempi dello Starfighter ha sempre svolto in modo esemplare: assicurare il controllo e la difesa aerea del territorio nazionale, in cooperazione ai due stormi dell'Aeronautica Militare, il 4° ed il 36° Stormo, rispettivamente di stanza a Grosseto e Gioia del Colle (BA) che già transitati sul nuovo caccia europeo, garantiscono il Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale e NATO.

Ospiti del 37° Stormo a pochi giorni dal cambio di comando, sulla base di Trapani abbiamo incontrato il Col. Pil. Lorenzo DE STEFANO, Comandante dello Stormo, il Col. Pil. Luca CAPASSO, (allora vice-comandante, oggi l’attuale Comandante n.d.r.) ed il T.Col. Pil. Massimiliano POMIATO, Comandante del 18 ° Gruppo Caccia.


"Per il 37° Stormo il 2012 è stato un anno di profonda trasformazione" ci narra il Col.Pil. De Stefano ; infatti, dalla cessione dell'F-16 a termine del suo naturale ciclo operativo (denominata phase out), all'introduzione del nuovo caccia Eurofighter, è stato avviato nel ristretto tempo di soltanto sei mesi, un importante processo di riqualificazione professionale che ha interessato piloti e specialisti del reparto trapanese. 

"Quel semestre, non è stato per nulla un periodo di inattività, anzi tutt'altro" ci spiega il Col. De Stefano; "lo sforzo è stato principalmente sotto il profilo logistico per adeguare la dotazione di attrezzature, AGE (Aerospace Ground Equipment) e parti di ricambio al nuovo sistema d'arma e nel contempo restituire quelle dell'F-16. Sotto il profilo operativo invece, la conversione di alcuni piloti del 18° Gruppo sul nuovo velivolo era già iniziata nei primi mesi del 2012, mentre altri sono stati trasferiti dalle due MOB (Main Operative Base) di Gioia del Colle e Grosseto per garantire un adeguato livello di esperienza operativa sulla macchina. I ritmi sono stati parecchio sostenuti e la piena capacità operativa è stata raggiunta e certificata con il primo servizio d'allarme il 12 dicembre 2012".

L'assegnazione del velivolo Eurofighter, seppur non abbia richiesto interventi radicali alle infrastrutture presenti sulla base aerea, dato che avevano già dimostrato la loro idoneità ad ospitare un rischieramento di assetti nazionali al tempo delle operazioni per la crisi libica del 2011, in realtà ha necessitato di alcuni lavori minimali circoscritti per lo più all'adeguamento ai nuovi requisiti normativi piuttosto che all'ammodernamento di quanto già in essere; i piccoli interventi infatti, sono stati improntati al massimo contenimento della spesa, individuando tra quelli auspicabili, solo quelli ritenuti indispensabili ad ospitare la nuova linea di volo.
Seppur il recente passato dello Stormo si configuri nel "Fighting Falcon" ed il presente ed il futuro di questo glorioso Reparto si chiami "Eurofighter", è inevitabile ripercorrere le sue origni storiche che, dopo la sua ricostituzione avvenuta il 1° ottobre del 1984 proprio sulla base aerea di Trapani Birgi (dopo aver assunto la posizione "quadro" dal 1943 ), è sempre stato strettamente correlato al sinonimo di Starfighter.

Del leggendario "effe cento quattro", da tutti affettuosamente chiamato lo "Spillone" - per la forma affusolata ed il lungo tubo di pitot sul muso - , le tracce non sono certo svanite ed i ricordi non riaffiorano soltanto nel guardare il "gate guardian" orgogliosamente esposto all'ingresso della base aerea, ma sono sempre vivi nei cuori di tutti gli appartenenti allo Stormo che ne hanno condiviso gran parte della carriera.
Nonostante il decennio ormai trascorso dalla sua uscita definitiva dalle linee operative della Forza Armata, lo Starfighter rappresenta un caposaldo indissolubile nella storia dello Stormo perche' ad esso, va il merito della sua rinascita dopo ben 41 anni di inattività.

Era il settembre del 1983 quando un'aliquota di F-104S del NODA- Nucleo Operativo Difesa Aerea - all'epoca in seno al 36° Stormo di Gioia del Colle, si stabilì sulla base di Trapani Birgi, con il difficile compito di difendere il territorio nazionale da una probabile minaccia libica a quel tempo molto senti A soli 12 mesi di distanza lo stesso NODA venne trasformato in Stormo ricostituendo così, sulla base aerea di Trapani intitolata al Ten. Livio Bassi, il famigerato "trentasettesimo"; alle sue dirette dipendenze venne affidato il 18° Gruppo CIO - Caccia Intercettori Ognitempo - al tempo in posizione quadro da qualche anno a seguito del ritiro dalle linee di volo dei vecchi Republic RF-84 Thunderjet della 3^ Aerobrigata.

Dal giugno 2003 il 18° Gruppo ha operato con i velivoli F-16 e dalla primavera del 2005 al giugno del 2010 è stato affiancato dal X° Gruppo, trasferito dal 9° Stormo di Grazzanise e successivamente assegnato alle dipendenze del 36° Stormo di Gioia del Colle per il passaggio all’Eurofighter.

Da qui ha inizio la storia contemporanea di uno dei Reparti tra i più prestigiosi dell'Aeronautica Militare a cui viene da subito conferito un compito altrettanto importante che oggi, a trent'anni di distanza, svolge con grande onore, efficacia e soprattutto professionalità: la Difesa Aerea.
"La Difesa e la Sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale sono il compito istituzionale primario dell'Aeronautica Militare", ci narra il T.Col. POMIATO - Com.te del 18° Gruppo ; "sono diminuite le basi che concorrono al servizio proprio in virtù delle nuove capacità dei mezzi in dotazione per espletarlo, ma la sostanza non è cambiata".

Oggi la Difesa Aerea attiva del territorio nazionale viene effettuata esclusivamente dalla linea Eurofighter, un velivolo di costruzione Europea e soprattutto di nuova generazione rispetto agli F-16, che permette all' Aeronautica Militare di essere integrabile ed interoperabile con tutti gli altri assetti aerei, terrestri o navali siano essi nazionali o della NATO.

In tal proposito, alla fine del 2013, il 37° Stormo ha contribuito con il proprio personale navigante e tecnico al Servizio d'allarme in Islanda nell'ambito dell'operazione "Cieli Ghiacciati"; una grande opportunità offerta all'Aeronautica Militare ampiamente valorizzata grazie sia alle elevate capacità raggiunte dalla Forza Armata che all'Eurofighter che si è dimostrato capace ed affidabile per operare anche a quelle latitudini.


Cosa è cambiato nella mentalità degli uomini e delle donne dello Stormo con l'arrivo degli Eurofighter?

"La mentalità non è cambiata: non può e non deve cambiare al cambiamento del mezzo attraverso il quale svolgiamo il nostro lavoro: la sicurezza, a terra e in volo, prima di tutto", ci risponde il Comandante del 18° Gruppo.

Con l'assegnazione dell'Eurofigter allo Stormo, avvenuta di fatto il 18 ottobre del 2012, sono cambiate, affinate ed evolute tutte le procedure, le tattiche, la filosofia manutentiva, ma la mentalità è sempre la stessa: "siamo un Gruppo molto affiatato, l'anzianità e l'esperienza media dei naviganti è molto elevata mentre, l'esperienza maturata dagli specialisti sul velivolo F-16 è stata determinante affinchè la conversione avvenisse in tempi così ristretti" .

I ritmi incessanti di lavoro sulla Base Aerea di Trapani, coinvolgono non solo gli uomini del 18° Gruppo, bensì ogni articolazione dello Stormo che, lavorando in perfetta sinergia l'una con l'altra, garantiscono la massima efficienza e capacità operativa.
Di fatti, se ai tempi dello Starfighter un ottimo risultato significava far volare due "cento quattro" al giorno ed assicurare missioni con più coppie di velivoli nella stessa giornata rappresentava di fatto un’eccezione, con gli F-16 prima e con gli Eurofighter oggi, tutto questo è cambiato; sulla base di Trapani possiamo assistere a piloti che vanno in volo anche due o tre volte nella stessa giornata oppure a decolli di gruppi di quattro o sei Eurofighter per volta; una routine che prevede schedulati molto ravvicinati tra loro e programmati anche per più giorni di seguito, senza che ciò sia considerata come un'attività straordinaria.

A rendere possibile questi risultati concorre anche tutto il comparto tecnico manutentivo dello Stormo, l'S.T.R - il Servizio Tecnico Rinforzato – alle dipendenze del 18° Gruppo e composto a sua volta da tecnici e specialisti di linea ai quali va il plauso di garantire la massima efficienza dei velivoli; i tecnici provvedono alla manutenzione straordinaria o programmata dei velivoli in hangar, mentre gli specialisti di linea assicurano con tempestività la risoluzione di ogni tipo di avaria che si possa presentare in linea volo, optando poi per il ricovero in hangar del velivolo solo le avarie ritenute di entità più rilevante che possono incidere negativamente sull'operatività del velivolo stesso.

F-16 o Eurofighter, che cosa è cambiato? Da un punto di vista tecnico di pilotaggio, quali sono le differenze che maggiormente risaltano le caratteristiche dei due velivoli? 

A rispondere a questa domanda è il Comandante del 18° Gruppo il quale narra che, "Avendo avuto la possibilità di volare con entrambi i velivoli in questione, mi sento di poter affermare che entrambi sono dei velivoli dalle eccellenti prestazioni; l'F-16, seppur più anziano, si è rivelato una scelta corretta e sicuramente adeguata come gap-filler tra l'F-104 e l'Eurofighter che ha permesso alla Forza Armata ed in particolare al personale di Trapani, di acquisire quella mentalità che si è rivelata determinante e quasi indispensabile affinchè la conversione avvenisse in tempi così ristretti".


Gli uomini e le donne del 37° Stormo come ricordano gli F-16?
"Il periodo del programma Peace Caesar è stata una pagina importante della storia dell'Aeronautica Militare e del 37° Stormo in particolare " spiega il Col. Lorenzo De Stefano Comandante del 37° Stormo ; 
"Durante il mio comando in più occasioni ho ricevuto risposte dai miei collaboratori che iniziavano per... << Ai tempi dell'F-16 abbiamo riscontrato che...>>, << la filosofia americana che ha caratterizzato fortemente il programma F-16 prevedeva che...>>, con ciò non credo sia un ricordo nostalgico, bensì un'esperienza certamente formativa. ".
L'esperienza maturata dagli uomini e le donne del 37° Stormo con l'F-16, consente loro oggi di dare un contributo di pensiero non indifferente per affrontare e superare le sfide che la transizione e l'esercizio del nuovo sistema d'arma propone, sia per gli aspetti tecnico-logistici, sia per quelli tecnico-operativi.

L'Eurofighter è un aereo concettualmente innovativo sotto ogni punto di vista: il suo profilo alare, del tutto diverso dagli altri caccia sino ad oggi impiegati dalla Forza Aerea italiana, perchè disegnato con una grande ala a delta ed alette canard anteriori a calettamento regolabile simili a quelle montate su altri leggendari caccia stranieri (come ad esempio il Rafale, il Gripen ed il Draken), consente di manovrare in modo del tutto diverso rispetto ad uno Starfighter o ad un F-16.
Spinto da due motori Eurojet EJ200 in grado di sviluppare una potenza massima di circa 20.000lbs con ausilio di post bruciatore, l'Eurofighter offre prestazioni esaltanti e mai viste prima; questo grazie anche ad un sofisticato sistema computerizzato di controllo e gestione del volo tipo fly-by-wire, tale da agevolare di gran lunga il pilota nella condotta del volo a vantaggio di una maggiore concentrazione sulla missione di volo da svolgere. Inoltre, lo stesso sistema di controllo del volo, lo rende assai più docile e maneggevole anche nelle difficili manovre di combattimento ravvicinato.
Ergonomicamente molto più comodo e confortevole per il pilota, tecnologicamente all' avanguardia, potente e grintoso al punto giusto, l'Eurofighter è uno tra i migliori caccia di quarta generazione presenti oggi nel panorama dell'aviazione moderna e ciò rappresenta motivo di orgoglio per l'industria italiana che ha concorso attivamente  nella progettazione e lo sviluppo del nuovo aereo.
    
Se dovesse attribuire degli aggettivi ad un F-16 o ad un Eurofighter, quali termini userebbe?

"Rispondendo in maniera più personale e facendo un paragone automobilistico" afferma il Comandante del 18° Gruppo, "definirei l'F-16 una fuori serie, nervoso e aggressivo al punto giusto, l'Eurofighter, invece, grazie al fatto che sia stato costruito per ridurre al minimo l'impegno del pilota nella condotta del volo a favore della gestione di una suite avionica allo stato dell'arte, lo definirei una cadillac. Basti pensare che durante le operazioni del 2011 abbiamo volato missioni della durata media di 6-8 ore, con frequenza quasi giornaliera: grazie al comfort ergonomico offerto dal design del cockpit, sia dal punto fisico, sia da quello mentale, qualora ce lo avessero chiesto, avremmo potuto dare ancora molto", ci narra il Comandante del 18° Gruppo.



Si vola Eurofighter, ma secondo lei, Comandante, nel cuore dei piloti piu' anziani, forse, si rimpiange un po' il Fighting Falcon o lo Starfighter?
"Quando si parla di F-104, F-16, Eurofighter, mi viene in mente la riflessione dell'allora Comandante la Squadra Aerea, il Gen. S.A. Tiziano Tosi, in occasione della cerimonia con la quale ho assunto il comando del 18° Gruppo e contestualmente veniva formalizzata la consegna del nuovo velivolo allo Stormo" ci spiega il T.Col. Pomiato: "negli ultimi 10 anni Trapani con i suoi uomini e le sue donne ha contribuito al principale compito istituzionale di Forza Armata con ben tre velivoli diversi, raggiungendo con ciascuno livelli di eccellenza. Siamo delle persone, percui è normale che ci si affezioni alla macchina con cui si vola, ma siamo dei professionisti: è un percorso formativo che come nel mio caso è passato attraverso tre diverse generazioni di velivoli. Le esperienze acquisite e maturate sulla macchina precedente vengono trasferite su quella nuova: dobbiamo guardare avanti con la consapevolezza che i tempi cambiano e dobbiamo essere sempre pronti ad affrontare nuove sfide, sapendo che ogni traguardo raggiunto è solo il punto di partenza per quelli futuri".
Il 37°Stormo intitolato al Magg.Pil. Cesare Toschi, eroe della II^ Guerra Mondiale e decorato della medaglia d'oro a Valor Militare alla memoria, è uno dei reparti dell’Aeronautica Militare che assicura la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo nazionale; un impiego di prim'ordine e assai delicato che implica garantire disponibilita' ed efficienza 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno. Piu' tecnicamente, questo impiego viene chiamato QRA (Quick Reaction Alert) e viene svolto in alternanza agli altri Stormi dell'Aeronautica Militare preposti alla difesa dello spazio aereo nazionale: il 4° ed il 36° Stormo; tuttavia il 37° attraverso il 18° Gruppo di Volo mette a disposizione i propri Eurofighter garantendo un decollo immediato in qualsiasi momento ed in qualsiasi condizione meteorologica.

Analogamente agli altri Reparti predisposti alla Difesa Aerea, gli Eurofighter di Trapani vengono allertati da un sistema integrato di radar basati a terra ed in volo, e diretti dal Combined Air Operation Centre (C.A.O.C.) di Torrejon (Spagna).
Nella maggior parte dei casi, l'allarme, in gergo comunemente chiamato "Scramble" viene dato per riconoscere o scortare al di fuori dello spazio aereo nazionale aerei che non rispondono a prestabiliti requisiti per il sorvolo dei cieli italiani, oppure possono decollare per interventi più seri e ancor più delicati che rappresentano con buona percentuale di certezza, una minaccia alla sicurezza nazionale. 

Sono innumerevoli gli aneddoti strettamente correlati ai decolli su "Scramble" svolti dai piloti dello Stormo, ma non avendo la possibilità di narrarli tutti, ci vorremo concentrare su un concetto molto importante: questa delicata ed efficace attività di sorveglianza, è il frutto di un addestramento che richiede sacrificio, che coinvolge tutto il personale della base e che per altro si svolge quotidianamente nel pieno rispetto della comunità trapanese. In tal senso, al fine di ridurre al minimo l'impatto acustico verso le abitazioni situate nei pressi della base, sono state preventivamente definite delle procedure anti rumore che prevedono rotte di decollo e di atterraggio che evitano il sorvolo a bassa quota delle zone densamente popolate.



Per quanto concerne l'addestramento dei piloti, oltre al 20° Gruppo, ci sono altre strutture preposte a questa finalita' sulla base?
"Il Gruppo designato alla conversione operativa sul velivolo Eurofighter è il 20° Gruppo del 4° Stormo di Grosseto." ci risponde il Comandante del 18° Gruppo; "L'addestramento dei piloti, dal punto di vista delle qualifiche Capo Coppia, Capo Formazione e della capacità operativa Limited Combat Ready e Combat Ready, avviene presso ciascuno dei Gruppi operativi. L'attività di volo annuale per ciascun pilota serve proprio o al mantenimento delle abilitazioni, in gergo continuous training o al proseguio dell'iter addestrativo".

Quante ore di volo sono state svolte sull' Eurofighter dal Reparto?

"Il requisito in termini di ore di volo del Reparto è determinato nel rispetto di quelli che sono gli standard NATO previsti per ciascun pilota "combat ready", pertanto trattandosi di un'informazione confidenziale, le posso solo dire che nel primo anno di attività abbiamo pienamente soddisfatto tale requisito parimenti agli altri Gruppi di volo di Forza Armata" , conclude il T.Col. Pomiato.

Alle dirette dipendenze del Comando delle Forze da Combattimento di Milano e del Comando Squadra Aerea di Roma, il 37° Stormo "Magg. Cesare Toschi" assolve ai compiti istituzionali avvalendosi delle sue articolazioni: il 18° Gruppo Caccia Intercettori, il 437° Gruppo S.T.O. (Gruppo Servizi Tecnici Operativi), il 537° Gruppo S.L.O. (Gruppo Servizi Logistici Operativi), il G.P.F. (Gruppo di Protezione delle Forze) , il Servizio Amministrativo. La base di Trapani ospita inoltre la Forward Operative Base (FOB) della NATO AEW (Air Early Warning) che impiega i velivoli radar E-3A AWACS per la sorveglianza integrata dello spazio aereo, l’82° Centro Combat CSAR (Combat Search and Rescue), dipendente dal 15° Stormo CSAR di Cervia (Ravenna), con compiti di ricerca e soccorso anche a favore della popolazione civile, il 6° Laboratorio Tecnico di Controllo e la Squadriglia Telecomunicazioni.

Per quanto attiene la componente NATO AEW, nonostante la base stanziale sia ubicata a Geilenkirchen - Germania - , in base alle necessità operative circoscritte al controllo dello spazio aereo, sia per normale attività addestrativa che reale in occasione di situazioni di tensione o gravi crisi, gli E-3A AWACS vengono decentrati su basi aeree appositamente predisposte come ad esempio quella di Trapani oppure altre basi di analoghe caratteristiche facenti parte del Patto Atlantico.

Le operazioni sulla Libia del 2011 hanno confermato la centralità strategica della base di Trapani che si è dimostrata un preziosissimo hub logistico ed operativo non solo per gli aerei italiani, ma anche per quelli delle altre nazioni che si sono qui rischierati.

"A Trapani è oggi presente tutto ciò che serve per ospitare ed operare, con un brevissimo preavviso, assetti e capacità operative nazionali e NATO che, unitamente ad una aliquota di Eurofighter del 18° Gruppo, potranno rispondere, se necessario, alle più impegnative attività di mantenimento della pace e della sicurezza nel bacino del Mediterraneo", afferma il Col. Pil. De Stefano.

"Negli ultimi anni lo Stormo ha quindi subito una contrazione in tutte le sue articolazioni per ottemperare alle prescrizioni derivanti dalla spending Review e dalla Revisione dello Strumento Militare" ci descrive il Comandante dello Stormo. 

Al termine del programma "Peace Caesar" ed in seguito alla chiusura del Gruppo Efficienza Aeromobili F-16, sono state costituite due nuove realtà: il Servizio Tecnico Rinforzato, alle dipendenze del 18° Gruppo per la manutenzione del velivolo Eurofighter, e il Gruppo Mobile Supporto Aeromobili per fornire il supporto tecnico-operativo ai velivoli aerotattici nazionali e NATO in caso di rischieramenti. Quest'ultimo dovrà anche acquisire in futuro la capacità "expeditionary", per garantire il supporto ai rischieramenti di velivoli al di fuori del territorio nazionale: questa è ritenuta dai vertici militari una capacità strategica per il futuro della nostra Forza Armata.

Quella "Cicogna" raffigurata nell'emblema dello Stormo e che meglio rievoca le tradizioni del Reparto perchè strettamente legata ai bimotori da bombardamento BR-20 "Cicogna" con cui, in forza al 37° Stormo della Regia Aeronautica, operò e rimase ucciso il 19 novembre del 1941 il Magg. Cesare Toschi a cui lo Stormo venne poi intitolato, oggi ha delle nuove ali per volare verso il futuro....quel futuro è già presente e si chiama Eurofighter !







Commenti