SH-90: la nuova generazione dell'ala rotante della Marina Militare Italiana.



di Valerio Perondi

A fianco del 1° Gruppo Elicotteri, la componente operativa di Maristaeli Luni e' rappresentata anche dal 5° Gruppo Elicotteri.
Costituito il 1 novembre 1969 sulla base elicotteri di Luni Sarzana, questo Reparto rappresenta al meglio le fondamenta storiche e l'evoluzione che nel tempo stesso la base ha subito.
Infatti, equipaggiato con soli due elicotteri AB 47J “Jota” ceduti dalla MariEliport Catania che nel frattempo stava transitando sul nuovissimo “Sea King”, il 5° Gruppo Elicotteri prende vita a cavallo tra gli anni '60 e '70 avvalendosi di un ristretto numero di personale suddiviso tra Ufficiali Piloti e vari Sottoufficiali, per un totale di circa 40 persone.
Nei mesi successivi alla sua costituzione il Gruppo si amplia con l’arrivo di ulteriori conque elicotteri, due AB 47G e tre SH 34J, ma il suo ruolo nell'organigramma dell'Aviazione Navale si consolida soltanto nel giugno del 1971, con il conferimento della Bandiera di Guerra e la consegna dei primi elicotteri AB 204AS - Anti Submarine- .
Le difficolta' iniziali non vengono risolte completamente; questo soprattutto per problemi logistici scaturiti dal mantenere attive quattro differenti linee di volo, di fatti, esclusi i nuovi AB204AS, gli altri elicotteri in dotazione al Reparto sono obsoleti ed ormai non più idonei agli impieghi operativi navali, pertanto si necessita la loro sostituzione con macchine piu' performanti.
Con la definitiva alienazione delle linee AB 47G e J , avvenuta nel corso del 1972, ( elicotteri ceduti in gran parte all'Arma dei Carabinieri ) , nel novembre dello stesso anno, il 5° Gruppo Elicotteri assolve il proprio compito istituzionale con due linee di volo: quella dotata di SH 34J “Seabat”, che viene utilizzata per le prime sperimentazioni come supporto agli Incursori della Marina, e quella degli AB 204AS, che diventa sempre piu' importante nella lotta antisommergibile.
In questo ruolo pero', il Gruppo consolida la sua importanza e diventa un pilastro fondamentale sul quale fare affidamento per il contrasto alle attivita' sotto superficie, soltanto con gli AB 212ASW - Anti submarine war - la cui consegna e' avvenuta a partire dal 1976.
Il "due e dodici" e' un elicottero bi-turbina con prestazioni assai piu' performanti dell' AB204AS ed e' equipaggiato con sensori ed apparecchiature molto sofisticate, tali da rappresentare un "osso duro" da affrontare per le minacce di sotto superficie. 
La full capability della nuova linea volo, avviene intorno alla fine degli anni '70 in concomitanza alla definitiva radiazione degli ultimi tre esemplari del “Seabat” e degli ormai anziani AB 204AS, che vengono ceduti progressivamente al Corpo dei Vigili del Fuoco.



L'AB-212ASW/ASuW viene cosi' designato ad assolvere nuovi compiti operativi; compiti di prim'ordine che non solo rappresentano la storia, ma tracciano il futuro del Reparto delineandone la sua struttura attuale, oggi reduce da un radicale processo di ammodernamento tecnologico che si chiama Sea Helicopter SH-90.

Sviluppato a partire dalla fine degli anni '90 dal consorzio industriale internazionale NHIndustries, a sua volta composto da Agusta Westland (32%), dalla fraco-tedesca Eurocopter (67,5%) e dalla olandese Stork Fokker Aerospace (5,5,%), l'SH-90 (variante navale dell'NH-90 -Nato Helicopter) e' un elicottero biturbina medio pesante concepito per rivoluzionare il mondo ad ala rotante e costituire il fiore all'occhiello delle Forze Aeree della Marina. 
Con il largo uso di materiali d'avanguardia ed apparati tecnologici di ultima generazione, il nuovo gioiello dell'industria elicotteristica europea, rappresenta un innovativo sistema d'arma : tecnologicamente molto avanzato a garanzia dell'interoperabilità con le Marine Alleate più avanzate, versatile e dalla flessibilita' operativa ad oggi non comuni, l'SH-90 e' la risposta piu' assoluta per mantenere gli elevati standard operativi richiesti dalla NATO.
Una grintosa linea aerodinamica ben coniugata ad una struttura dove il largo uso di materiali in compositi di carbonio non e' stato certo risparmiato, ed un'avionica di ultimissima generazione basata su glass cockpit interfacciato ad un Flight Control System ridondante tra sensori, attuatori e comandi "fly by wire", l'SH-90 sinclassifica come un elicottero polivalente, efficace sotto al profilo funzionale e con potenzialita' rilevanti in termini di impiego, di prestazioni e di meneggevolezza.


Elementi questi certamente non passati inosservati durante la missione addestrativa cui Aviation Air Routes ha avuto il privilegio di partecipare, nel corso della quale l'SH-90 si e' dimostrato oltre tutto eccezzionalmente stabile, veloce, confortevole per l'equipaggio sotto al profilo ergonomico, silenzioso e molto reattivo ai comandi in svariate fasi del volo cui e' stato sottoposto; una grande innovazione.....questo e' il minimo cui siamo in grado di affermare.



Di fatti, la consegna del primo esemplare, avvenuta il 30 giugno 2011, ossia quello oggi codificato come 3-04, ha rappresentato un grande salto di qualita' compiuto non solo dal Reparto lunigiano, ma da tutta la Forza Armata; 
Si parla di una nuova era; il passaggio dall'AB212 all'SH-90 rappresenta per il 5° Gruppo Elicotteri e più in generale per le Forze Aeree della Marina una svolta imprescindibile, per l'aumento della credibilità del nostro Paese e della Forza Armata in campo internazionale e per garantire interoperabilità ed integrazione con le flotte dei Paesi alleati. 
L'ingresso in linea di questo mezzo infatti, ha richiesto adeguamenti su più fronti. Anzitutto a livello infrastrutturale i due hangar assegnati al 5° Gruppo Elicotteri sono stati sottoposti a profonda ristrutturazione così da renderli idonei a ospitare il nuovo elicottero, ma non solo, a Luni e' stata anche costruita un'officina per la lavorazione dei materiali compositi e una cabina di verniciatura in grado di contenere sia l'SH-90 che l'EH101.


Così come sono cambiati i tempi, così anche la mentalità degli equipaggi, provenienti per la maggior parte dall'AB212 ha dovuto adeguarsi alla nuova macchina. 
Il sistema di missione integra le informazioni dei sensori e le condivide con tutti i mezzi cooperanti. 
Per quanto riguarda i sensori, il sonar dell'SH90 ha una portata nettamente superiore rispetto a quello del AB 212, alla quale si aggiunge quella derivante dall'impiego del sistema di boe acustiche. 
Tutte queste innovazioni hanno avuto una grande ripercussione sul ruolo degli operatori di volo, che hanno dovuto accrescere esponenzialmente le loro competenze diventando abili gestori dei vari sensori installati a bordo.

Parallelamente, anche il personale tecnico ha dovuto cambiare approccio nell'attività manutentiva: Ufficiali tecnici, motoristi e avionici operano su sistemi ad elevato contenuto tecnologico effettuando, tra l'altro, interventi strutturali su una cellula in materiali compositi di nuova concezione. 
" Questo Gruppo Elicotteri, al quale, tre anni orsono, è stato assegnato il primo l'SH-90, sta scrivendo una nuova pagina di storia dell'Aviazione Navale....una sfida importante, un'avventura entusiasmante, coinvolgente e carica d'impegni e difficoltà, ma anche ricca di grandi soddisfazioni" , ci narra il nostro accompagnatore.



Con una configurazione iniziale definita MOC (Meaningful Operational Capability), sono stati quattro gli NH-90 a fare il loro ingresso in linea volo tra la fine del 2011 e la prima metà del 2013; successivamente, dall'11 novembre 2013, e' stato consegnato il primo elicottero in configurazione FOC (Full Operational Capability), ossia quello codificato 3-08. 
Da allora la ditta ha consegnato altri quattro SH-90FOC e si stima entro la fine dell'anno 2014, l'ingresso in linea di altri 3 o 4 nuovi elicotteri.


La fornitura per la Marina Militare Italiana prevede 46 elicotteri in configurazione NFH (Nato Fregate Helicopter) e, successivamente, l'acquisizione di 10 TTH (Tactical Transport Helicopter). 
Al momento al 5° Gruppo Elicotteri sono stati consegnati nove elicotteri dei quali i primi cinque "MOC" e i restanti quattro "FOC", ma contemporaneamente alle consegne di nuove macchine, e' altresi' in corso un processo di retrofit tuttavia, il primo elicottero MOC a raggiungere le 600 ore di volo, è stato retrocesso a Frosinone per effettuare l'aggiornamento alla configurazione FOC. 
Durante questo tipo di intervento sarà effettuata anche l'ispezione prevista al raggiungimento delle 600 ore di volo.
Ad oggi l'elicottero presente al Gruppo essendo in versione NFH è principalmente pensato per la missione navale, si parla quindi di uno scenario ASW (Anti Submarine Warfare) / ASuW (Anti Surface Warfare). 
A bordo è installato un radar capace di ottenere informazioni sulla geometria e classificazione del bersaglio e acquisire dati per definirne la siluette, un Sonar a bassa frequenza ed un sistema di boe acustiche, un FLIR, un sistema di Guerra Elettronica, un interrogatore IFF ed un armamento composto dal siluro MU-90, missile "Marte" e dalla mitragliatrice M134D. 
Le principali missioni cui trova impiego la versione NFH sono l'ASW e l'ASuW, ma è sempre in grado di svolgere missioni complementari nell'ottica "dual use" della Marina Militare, quali ad esempio il supporto alla protezione civile (trasporto logistico di materiali, persone …), missioni di evacuazione medica e missioni di S.A.R..

La versione TTH è invece concepita per il trasporto tattico di truppe e materiali, ma può svolgere trasporti di carichi esterni, operazioni S.A.R., C/SAR (Combat S.A.R.), Limited Extraction ed evacuazioni." ci narra il ... 
A differenza della versione MOC che non può impiegare i sistemi d'arma, l'elicottero in versione FOC può impiegare armamento : i siluri MU-90, il missile Marte MK2, Chaff & Flares per la difesa passiva e dalla mitragliatrice M134D Dillon Aero Pintle Machine Gun. 
Per quanto concerne i sistemi di protezione, l'SH-90 usufruisce di un sistema integrato (EWS, Electronic Warfare System) che prevede avvisatori per tipi di missili a guida radar e infrarossa, nonché per il rilevamento di sorgenti laser dirette verso l'elicottero. 
Questi, installati su diversi lati della struttura, sono in grado di rilevare la minaccia da diverse angolazioni; inoltre, integrato nel TCS - Tactical Control System- , può rispondere in modo automatico con contromisure elettroniche di disturbo o con il lancio di chaff e flare. 
I nuovi sistemi d'arma, ben coniugati alle altre teconologie di cui l'elicottero e' dotato, permettono di avere una perfetta "situation awareness" che condivisa tramite data link (prodotto da Selex Comunication) a tutti gli altri mezzi cooperanti, estendendono in modo considerevole anche il raggio d'azione delle navi dalle quali opera l'SH90. 
Osservandolo piu' tecnicamente, l'SH-90 e' alimentato da due turbine Rolls-Royce Turbomeca RRTM 322-01/9 da 1.662 kW ciascuno o 2 General Electric T700-GE-T6E1 da 1.577 kW che collegate ad un rotore a quattro pale, consentono di farlo volare ad una velocita' di circa 300 KM/h e di operare entro un raggio di azione compreso tra i 900 ed i 1.100 Km (dato variabile a seconda delle versioni NFH/TTH). 
L'equipaggio ha a disposizione un totale di undici MFD (Multi-Functional Display – display multifunzione, rispettivamente cinque installati in cabina di pilotaggio e sei integrati nelle console degli operatori dei sistemi, quattro DKU - Display Keyboard Unit - ( unità composta da un piccolo display e da una tastiera per l'input di comandi e informazioni) due integrate nel cockpit e due in cabina, attraverso i quali gestisce l'intero sistema elicottero.
Il vantaggio e' reso possibile grazie al TCS Tactical Control System, sviluppato appositamente per integrare i sistemi di bordo e poter interagire con essi.



Per quanto concerne il radar è stato scelto il modello European Navy Radar prodotto dal consorzio composto da Thales e Selex Galileo; si tratta di un radar ad apertura sintetica inversa (ISAR, Inverse Synthetic Aperture Radar), capace di creare un'immagine bi-dimensionale dell'obiettivo sfruttandone il movimento dello stesso e simultaneamente confrontata con una serie di profili memorizzati in un database per il riconoscimento e la classificazione automatica della minaccia. 
La copertura garantisce un raggio operativo di circa 200 miglia con la possibilità di tracciare diversi target , sia marittimi che aerei, durante la scansione della superficie del mare. 
Lo stesso dispositivo trova una duplice finzione anche come radar meteo e ausilio alla navigazione.


Il sistema acustico scelto per la versione italiana è lo OTS-90, del quale Selex Galileo è progettista e prime contractor. Esso integra le sonoboe di tipo LOFAR, DIFAR, DICASS, VLAD, BARRA, BATHY e il sonar, basato sul HELRAS (Helicopter Long-Range Active Sonar) prodotto dalla L3 Communications analogo a quello montato sulle versioni ASW dell'EH-101 italiani. 
La portata di decine di miglia nautiche, la modalità attiva e passiva e la possibilità di riconoscere e classificare i segnali "letti" sfruttando un database interno, sono alcune delle caratteristiche che rendono il sonar uno tra i migliori al mondo; ma non solo, grazie al Common Acoustic Processor, il cuore del sistema acustico, i segnali e le informazioni acquisitia dai sensori in attivo o in passivo vengono elaborati, dando origine a una mappa precisa del naviglio presente entro il raggio utile dei sensori.

La totale integrazione di questo sistema con il TCS, rende possibile l'ingaggio di piani di volo per il rilascio delle boe in mare o per la scansione sonar in modo automatico, alleggerendo considerevolmente il lavoro del pilota. 
Il FLIR - Forward Looking Infra-Red - montato sotto la parte anteriore della fusoliera, è l'Euroflir 350 prodotto dalla francese Sagem; questo dispone di 360° di libertà sull'asse verticale, con un range di elevazione che va da -35° a 120° e inoltre, grazie allo zoom ottico a 18 ingrandimenti, il raggio d'azione utile per il rilevamento di obiettivi di dimensioni di circa 8 metri è di 18 chilometri, mentre per l'identificazione la distanza scende a 5500 metri. 
Altre caratteristiche significative della complessita' dei sistemi di bordo dell'SH-90 si ritrovano nella presenza di un laser range finder e di un puntatore laser, la generazione di immagini ad alta definizione riprodotti direttamente sugli MFD dell'elicottero, non che' la possibilità di puntare la telecamera su determinate coordinate geografiche (geo-pointing) correlata alla capacità di mantenerla posizionata durante la navigazione (geo-tracking). 
Rispetto al passato, questi sono indiscutibilmente elementi fondamentali per essere considerato una piattaforma essenziale per condurre qualsiasi tipo di missione operativa. 
Con circa 2800 ore volate, l'SH90 ad oggi può definirsi una macchina Combat Ready essendo in grado di portare a termine con successo la maggior parte di funzioni per le quali è stato ideato. 
I suoi sensori (FLIR, radar, IFF, sonar, EWS...) sono completamente integrati tra loro e con il sistema di combattimento, facendo sì che l'elicottero imbarcato, costituisca il braccio lungo della Nave e diventi un vero e proprio moltiplicatore di forza; infatti, nell'impiego reale, durante missioni di SAR, di Vertrep e Hoistex ha dimostrato straordinarie capacità in termini di handling e performance, dimostrandosi una piattaforma di assoluta efficacia in ogni condizione meteo. 
Un esempio concreto di prontezza infatti, è stato l'intervento portato in supporto alla Protezione Civile in occasione dell'alluvione che ha colpito la Sardegna nel novembre 2013, in cui i nuovi SH-90 hanno trovato impiego nel soccorso alla popolazione, dando un consistente apporto alle operazioni nonostante lo scarso preavviso.


Anche in supporto al COMSUBIN ed alla Brigata Marina San Marco l'SH90 si è dimostrato molto efficace. Di recente, in quest'ultimo settore, è stata acquisita la capacità di effettuare lanci paracadutisti con la tecnica a caduta libera (TCL); sempre nell'ambito dell'attività reale, l'SH90 ha effettuato delicate missioni di trasporto traumatizzati, nell'ambito della campagna in nord Europa svolta su Nave Duilio e nell'ambito dell'attività condotta a bordo di Nave Bergamini nel periplo dell'Africa. 
Per quanto concerne la sinergia che intercorre con gli EH-101, attualmente l'attività principalmente condotta è quella svolta con il Primo Gruppo Elicotteri nel settore eli-assalto in supporto alle Forze Speciali e alla Brigata Marina San Marco. 
L'SH90A pur essendo un elicottero principalmente ideato per l'impiego Navale, ovvero antinave ed anti sommergibile, ha ottime capacità di trasporto. Per quanto sopra, già svolge efficacemente missioni in supporto a COMSUBIN ed al Primo Gruppo Elicotteri grazie anche al suo armamento, alla possibilità di effettuare lanci di paracadutisti ed alla capacità NVG; inoltre e' affidabile, tecnicamente sofisticato, manovrabile e stabile e con enormi potenzialità. 

Una "Macchina polivalente", una vera e propria Centrale Operativa di Combattimento volante. 
Il salto generazionale rispetto ai vecchi Agusta Bell AB-212ASW è enorme, tuttavia anche la formazione degli equipaggi ha dovuto subire radicali mutamenti; di fatti, in comitanza con la consegna del primo SH90 alla Marina Militare, sono stati individuati sei dei piloti più esperti ed altrettanti operatori di volo, con abilitazioni pregresse su AB212 ed SH3D, giudicati idonei per ricevere, per il tramite di un istruttore di volo e un sensorista della ditta Agusta Westland, l'indottrinamento teorico e pratico sulla nuova macchina.
L'ottica è stata quella di formare piloti e operatori che fossero in grado di essere istruttori a loro volta, dei rimanenti in forza al gruppo, in modo da poter diventare indipendenti e flessibili; obiettivo raggiunto in pochi mesi dato che nell'autunno 2011 volava autonomamente il primo primo equipaggio formato da membri della Marina Militare. 
Per gli specialisti invece è stato necessario un periodo più lungo, per ovvi motivi legati alla complessita' della macchina ma i risultati, non sono certo mancati.
L’addestramento dei piloti, dei coordinatori di missione (TACCO – Tactical Coordinator) e degli operatori dei sistemi (SENSO – Sensors Operator) prevede una fase teorica iniziale della durata di circa cinque settimane, denominata Ground Course, durante la quale i frequentatori hanno modo di apprendere le funzioni standard degli apparati ed aquisire una conoscenza generale dell’elicottero.
La fase successiva, contraddistinta come Naval Mission System Trainer (NMST), coinvolge sia i piloti che gli operatori di sistema ed è considerata di grande importanza per entrambi, dato che, a conclusione del corso, l’equipaggio avrà acquisito la conoscenza necessaria ad operare e ad utilizzare tutti i sistemi in dotazione al SH-90.



Il Type Rating, attualmente condotto da AgustaWestland, si basa fondamentalmente sul tradizionale passaggio macchina e si articola su di un programma formarivo che prevede 20 ore di volo per i piloti e 10 ore per gli operatori. 
Un percorso differente spetta invece al personale di terra che seguono un addestramento suddiviso in due fasi: la prima, solo teorica, ha una durata di circa sei settimane, durante la quale viene acquisita dimestichezza con i sistemi, mentre la fase seconda, definita fase pratica, viene effetuata seguendo la filosofia del "On Job Training", cioè addestramento eseguito direttamente sulla macchina affiancati da personale esperto, attualmente dislocato a Luni dal costruttore.
In questo modo Ufficiali Tecnici e manutentori raggiungono l’abilitazione effettuando la manutenzione programmata, prevista ogni 14 giorni o 15 ore di volo e successivamentev le 50 ore e le manutenzioni di livello superiore.
Per quanto concerne l'addestramento, al termine del corso di pilotaggio presso le scuole di volo della US Navy, i neo brevettati piloti vengono assegnati, in base alle necessità organiche dei singoli gruppi di volo, a una tra le tre basi della Marina Militare: Catania (AB-212 e EH-101), Grottaglie (AB-212, in attesa del SH-90A di cui è previsto il primo rischieramento nel giugno 2015) e Sarzana (EH-101 e SH-90A). 
Indipendentemente dalla macchina, la transizione del nuovo pilota di massima prevede la frequentazione di un corso teorico presso l'Ufficio Corsi di Maristaeli Catania, dove si seguono lezioni inerenti gli aspetti tecnici ed i sistemi di bordo dell'elicottero e le procedure normali e di emergenza da seguire in volo. Al termine della fase teorica, l'iter formativo prevede un periodo di addestramento procedurale sui simulatori delle rispettive linee volo, svolte per l'EH101 presso Maristaeli Luni, grazie al simulatore di missione, presso le strutture di Sesto Calende dell'Agusta-Westland per l'SH90. 
Infine, l'addestramento prevede l'esecuzione di missioni di volo reale, al termine delle quali al pilota sarà riconosciuta in primis la qualifica LCR (Limited Combat Ready), che consente di prendere parte a missioni operative in campo nazionale e fuori aerea.

La successiva qualifica, concessa in base all'esperienza maturata in volo, è la CR (Combat Ready), che permette ai piloti di ricoprire la figura di Capo Equipaggio del velivolo".
Importante "step" nella formazione del pilota o degli equipaggi designati all'ala rotante dell'Aviazione Navale e' l'Helo Dunker, una struttura attiva dal 1992 non che' vanto della base lunense, concepita allo scopo di addestrare gli Equipaggi di volo (Piloti, Operatori di Volo, Specialisti, Medici) alle procedure di emergenza da effettuare in seguito ad un eventuale ammaraggio di elicottero. 
In particolar modo, l'addestramento, che spesso interessa anche altre Forze Armate ed enti dello Stato, sia nazionali, sia stranieri, permette al personale in Servizio Aereo di apprendere le tecniche per fuoriuscire in sicurezza da un elicottero ammarato e quelle relative alla sopravvivenza in acqua negli istanti immediatamente successivi all'ammaraggio.

Presso la struttura Helo Dunker, gli uomini e le donne della Marina Militare conseguono, inoltre, l'abilitazione per la messa in sicurezza ed il recupero di un elicottero ammarato.
Dalla sua istituzione ed implementazione, la Marina Militare Italiana non ha più registrato incidenti mortali in mare a carico del personale che abbia partecipato alle esercitazioni presso questa struttura 
In questo momento, la Marina Militare ha formato circa dieci piloti di sesso femminile assegnate presso i diversi Gruppi di volo. La prima donna pilota militare si è brevettata il 10 Maggio 2002 presso le scuole di volo della U.S. Navy; appena rientrata in Italia, ha portato a termine nel 2003 la transizione su elicottero SH 3D presso il Terzo Gruppo Elicotteri M.M. di Maristaeli Catania, qualificandosi successivamente CR "Bravo" (Combat Ready - ovvero pilota pronto al Combattimento - e con caratteristica "Bravo" che la ha abilitata all'appontaggio diurno e notturno sulle Unità Navali). 
Al momento attuale è impiegata quale Capo Ufficio Comando di Maristaeli Catania ed è assegnata, per l'attività di volo, al Terzo Gruppo Elicotteri ove ha già svolto il corso teorico per la transizione su EH 101. L'altro volto operativo di Maristaeli Luni e' il Centro Sperimentale Aeromarittimo (C.S.A.).

Costituito il 1° gennaio 2006, il Centro Sperimentale Aeromarittimo rappresenta l'evoluzione del pre-esistente Gruppo di Lavoro EH101 nato nel 1996 per curare l'introduzione in servizio dell'EH-101.
È considerato un Elemento di Organizzazione di valenza strategica nel settore sperimentale, nella valutazione dei nuovi sistemi e nel supporto dei programmi di sviluppo; è anche unica struttura esistente nel panorama delle FFAA, poiché la sua "mission" è profondamente legata al connubio tra cielo e mare, tra aeromobili e Unità Navali.
È incaricato quindi, di condurre in prima persona tutte le attività di studio e valutazione operativa degli elicotteri in ambito della Forza Armata e di seguire le attività simili condotte dalle Ditte sugli aeromobili e sistemi d'arma relativi allo specifico impiego marittimo degli aeromobili della Marina Militare.
Dal punto di vista funzionale, il CSA dipende direttamente dall'Ufficio Studi e Nuovi Programmi del 6° Reparto dello Stato Maggiore, di cui è in pratica il braccio operativo. Nel tempo, l'intuizione di strutturare con questa dipendenza diretta il Centro, si è rivelata la carta vincente per raggiungere i risultati sperati con tempistiche e costi contenuti, saltando molti passaggi intermedi che avrebbero potuto in ultima analisi, snaturare il modo di operare.
Secondo questa precisa ottica il Centro Sperimentale Aeromattimo assume le funzioni di seguito elencate:
- pianificare ed eseguire attività sperimentale di volo e di collaudo su aeromobili di produzione e/o dotati di apparecchiature, equipaggiamenti o sistemi prototipici (aeromobili sperimentali e prototipi);
· curare la stesura dei rapporti di prova e delle relazioni tecniche propedeutiche alle successive attività di certificazione ed omologazione degli aeromobili/apparati oggetto di attività sperimentale;
· pianificare ed effettuare la valutazione operativa di nuovi sistemi al fine di verificarne/determinarne le prestazioni, l'efficacia e la e la rispondenza alle relative specifiche e requisiti operativi;
· pianificare ed effettuare attività sperimentale di volo volta a definire i limiti di impiego degli aeromobili a bordo delle Unità della Squadra Navale (Ship - Helicopter Operating Limits - SHOL);
· concorrere all'identificazione delle necessità per future modifiche e retrofit degli aeromobili/sistemi della componente;
· concorrere alla stesura di requisiti operativi di concerto con lo SMM;
· partecipare a gruppi di lavoro nazionali ed internazionali per lo studio, standardizzazione e scambio di informazioni sugli aeromobili e relativi materiali;
· condurre l'attività di studio e le campagne di ottimizzazione dei programmi di lancio contromisure ("chaffs e flares") per gli aeromobili della Componente (autoprotezione); 
· coordinare le attività di Supporto Operativo alla Guerra Elettronica per gli aeromobili della Componente. 

Infine i compiti assegnati al Centro non vedono solo lo svolgimento di attività sperimentali su nuovi aeromobili o su nuovi sistemi, ma anche attività di Operation Test & Evaluation (OT&E), inglobando cioè, anche le valutazioni operative necessarie a mettere a punto i nuovi sistemi d'arma sia dal punto di vista tecnico che da quello d'impiego, in ambito aeronavale.
Il Comando di Maristaeli Luni è affidato oggi il Capitano di Vascello Stefano DELL'ALBA; classe 1963, il Comandante ha frequentato l'Accademia Navale di Livorno conseguendo il brevetto di pilota ad ala fissa (plurimotore a elica) e di elicotteri nel 1988. 
Rientrato in Italia nel 1989 presso la Base Elicotteri di Catania, ha conseguito l'abilitazione "Limited Combat Ready" su AB212ASW; e' stato imbarcato su Nave Carabiniere, Nave Scirocco come Ufficiale Pilota e in seguito, nel 1993, è stato Capo Servizio Volo della Fregata Euro impegnata nella campagna addestrativa in centro-sud America (celebrazioni Colombiane).
Dal 1994 al 1996 ha comandato il Pattugliatore Costiero Bambù presso la forza di pace "MFO" dislocata a Sharm el Sheikh in Egitto, è stato Capo Componente Aeromobili del Cacciatorpediniere Ardito e Capo Servizio Volo della 1^ Divisione Navale. 

Dal 1996 al 2000 è stato destinato presso il 6° Reparto Aeromobili dello Stato Maggiore della Marina, con l'incarico di Ufficiale responsabile del programma multinazionale elicotteristico EH-101, conseguendo nel 1996 la promozione a Capitano di Corvetta. 
Dal 2000 al 2003 è stato designato "Italian Liaison Officer" per il programma EH-101 presso il "Merlin Integated Project Team" della "Royal Navy" nella base aeronavale di Yeovilton (UK). 
Il 31 Dicembre 2000 è stato promosso Capitano di Fregata e nell'anno accademico 2003/2004 ha frequentato il 6° Corso ISSMI presso il Centro Alti Studi Difesa di Roma. 
Dal 13 ottobre 2004 al 12 ottobre 2005 ha Comandato la Nave Scuola Palinuro, per poi esserevdestinato, sempre nello stesso anno presso il 4 Reparto del Segretariato Generale della Difesa dove ha svolto l'incarico di Capo Sezione Elicotteri nell'ambito del 3° Ufficio programmi aeronautici, nel medesimo periodo viene promosso Capitano di Vascello.

Dal 2009 al 2012 ha svolto l' incarico di "System Section Leader/NFH VM" presso l' Agenzia di programma NAHEMA dell' elicottero NH90 di Aix en Provence (Francia).
Ha conseguito la Laurea in "Scienze Marittime e Navali" presso l'Università degli Studi di Pisa e dal 18 settembre 2012 ha assunto il Comando di Maristaeli Luni.
A fianco degli altri corpi dello Stato, la Marina Militare, attraverso i Reparti dislocati sulla base di Maistaeli Luni, garantisce il servizio SAR o CSAR non che' qualsiasi intervento correlato al soccorso in mare o della popolazione a causa di calamita' naturali.
In tal senso, significativo gli interventi condotti durante l'alluvione della Versilia (1996), il supporto fornito durante l'alluvione della Lunigiana e della Val di Vara e Cinque Terre (25 ottobre 2011), il naufragio della M/N Concordia (2012), l'alluvione in Sardegna (2013) impiegando, oltre agli elicotteri dei Gruppi di Volo, anche alcuni mezzi speciali quali ambulanze, gommoni, mezzi antincendio o motopompe per esaurimento acqua, agendo in stretta cooperazione con la Protezione Civile.







Aviation Air Routes.net ringrazia lo Stato Maggiore della Marina Militare italiana, il Comando di Maristaeli Luni, il Comando del 5° Gruppo Elicotteri ed il C.F. David Fossati, per le autorizzazioni concesse, la collaborazione ed il supporto prestato per la realizzazione di questo reportage













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